Cosa aspettarsi e cosa sapere per visitare la miniera di Potosì

Potosì è una delle città che hanno fatto la storia della Bolivia. L’immensa miniera di Potosì è stato ed è tutt’oggi il grande motore della città, situata a circa 4000 metri di altezza all’ombra della sua omonima montagna: il Cerro de Potosì o anche chiamato “Montaña Rica” per gli amplissimi giacimenti minerari che contiene.  Potosì fu fondata nel 1545 dai conquistatori spagnoli che costruirono la miniera, dove cominciarono a lavorare sempre più persone accorse da tutta l’America Latina. Dalla minera di Potosì si è estratto nei secoli prevalentemente argento, ma contiene più di 95 tipi di minerali differenti. Oggi, sebbene la miniera sia ancora attiva, è possibile partecipare ad una visita guidata, ma è bene prima avere un’idea della forte esperienza a cui si va incontro. Ecco quindi cosa aspettarsi e cosa sapere per visitare la miniera di Potosì.

Come si svolge la visita guidata alla miniera di Potosì

Vestizion Visitare la Miniera di potosì

La grande miniera di Potosì cominciò ad essere sfruttata con l’arrivo dei conquistatori spagnoli nella metà del Cinquecento che istaurarono subito un meccanismo di dominio sulle popolazioni locali che vennero impiegate per lavorare quasi in schiavitù nella miniera.

Quando cominciò la tratta degli schiavi dall’Africa, gli spagnoli provarono a far lavorare gli schiavi nella miniera ma senza successo. La miniera si trova infatti a circa 4000 metri sul livello del mare e le persone non abituate allo sforzo fisico a tale altitudine non riuscivano a lavorare. Fu così che gli spagnoli spostarono gli schiavi nelle piantagioni di coca e continuarono a sfruttare le popolazioni locali come lavoratori della miniera che passavano anche settimane senza mai uscire.

È ovvio che allora, come purtroppo anche oggi, chi lavorava in questa miniera avesse una breve vita davanti a sé a causa delle polveri tossiche liberate dall’estrazione dei materiali. Sebbene sia una storia e realtà molto triste, è bene avere questo background storico quando si visita questo luogo per dare un senso di consapevolezza e riflessione all’intera esperienza. Entriamo nel pratico di come si svolge il tour.

Inizio del tour organizzato alla Mineira di Potosì

Per poter visitare la miniera di Potosì è necessario per forza partecipare ad un tour organizzato, non è infatti possibile recarsi in autonomia presso la miniera. Solitamente la guida vi verrà a prendere in bus presso il vostro hotel per condurvi nella zona della miniera. Il modo più semplice è chiedere al vostro hotel.

Vestizione per entrare nella miniera

Per entrare in miniera è necessario essere vestiti adeguatamente e ciò significa con giacca, pantaloni, stivali e caschetto con torcia. Vengono solitamente forniti dalla guida prima di entrare e si indossano da sopra ai propri abiti. Vi anticipo che, essendo indumenti utilizzati all’interno della miniera, con grande probabilità saranno sporchi di terra e materiale minerario!

Acquisto di oggetti per i minatori

Una volta finita la preparazione degli indumenti, le guide portano i visitatori presso alcuni piccoli negozi locali per comprare qualcosa di utile da regalare ai minatori che ancora lavorano attivamente nella miniera. Solitamente si tratta di guanti, dinamite, cibo e purtroppo sigarette, foglie di coca ed alcol! Per quanto si possa essere contrari a fare regali che in qualche modo sappiamo vadano a danneggiare la salute dei minatori, sono cose che utilizzano quotidianamente.

Il lavoro in questa miniera è tra i più duri ed usuranti della terra ed ancora oggi i cunicoli sotto la montagna vengono aperti con l’uso dei candelotti di dinamite. Per alleviare la stanchezza di questo lavoro i minatori sono soliti masticare le foglie di coca per recuperare le energie e bere l’alcol puro come anestetico ai dolori provocati dai grandi carichi e dalla posizione spesso prona in cui lavorano.

La passeggiata nei cunicoli della miniera

Come si svolge la visita alla miniera di Potosì

La guida conduce i visitatori ad uno degli ingressi della miniera. Sappiamo che l’ingresso ed il percorso sono differenti ogni giorno a seconda della zona della miniera in cui si sta attivamente lavorando. I cunicoli visitati da me ed il mio gruppo erano abbastanza stretti e bassi ma siamo riusciti a rimanere sempre in posizione eretta.

Sono un luogo estremamente umido e spesso maleodorante a causa dei minerali che vengono estratti e noi abbiamo preferito entrare con la mascherina per avere una maggiore protezione. Durante la spiegazione tra i cunicoli abbiano incontrato alcuni minatori tra cui un ragazzo di 20 anni che lavorava già da un anno in miniera, senza alcun tipo di protezione se non un piccolo casco. Gli abbiamo regalato dei guanti e ci ha raccontato che dall’inizio del suo turno quella mattina aveva già fatto esplodere 10 candelotti di dinamite. Continuando nell’esplorazione dei cunicoli la guida ci ha mostrato una statua davvero bizzarra ed inquietante: una statua dedicata al diavolo, “venerato” dai minatori che lasciano offerte di ogni tipo. Questo nella miniera di Potosì si dice sia il lavoro più vicino all’inferno che esista sulla terra ed è per questo che i minatori trovano affinità con lo spirito degli inferi.

La statua del diovalo nella miniera di Potosì

Perché andare a visitare la Miniera di Potosì?

Comprendo che dal racconto fatto si possa pensare: perché andare a visitare la miniera di Potosi? Non è sicuramente un luogo in cui cercare bellezza e panorami, è uno di quei luoghi che si visitano per riflettere, uno di quei luoghi che hanno il potere di cambiare la propria prospettiva sulle cose, di ridimensionare i problemi e di riuscire a mettere in discussione priorità e opinioni.

Personalmente, ogni volta che guaderò una collana o un bracciale d’argento non riuscirò mai a togliermi dalla mente l’immagine di quel ragazzino sporco di terra con i candelotti nella sacca che non so quanti anni ancora avrà davanti a sé. Possibile che nel 2022 esistano ancora realtà del genere? È possibile che le ricchezze e le persone di un paese vengano sfruttate per un mercato che guarda solo l’estetica del superfluo?

Quelle che ho incontrato in questa miniera erano persone con il sogno di una vita serena e in salute per sé e per la propria famiglia e che per rincorrere questo sogno non hanno altra scelta che lavorare infinite ore in un luogo tossico, senza nessuno standard di sicurezza, facendo un lavoro logorante per la propria salute fisica e mentale per poche centinaia di dollari al mese.

Io sono uscita da questa visita con tante riflessioni e domande e ho guardato i miei privilegi senza merito da una prospettiva differente. Quindi si, se siete disposti a mettere da parte l’essere schizzinosi e scendere per un’ora all’inferno, tornerete in superficie con nuove consapevolezze che solo il viaggio e l’uscire dalla bolla della nostra quotidianità possono portare.

Sper che questo articolo su cosa aspettarsi e cosa sapere per visitare la miniera di Potosì con il racconto della mia esperienza vi sia utile. Se state pianificando il vostro itinerario in Bolivia vi lascio altri articoli su luoghi da vere e con informazioni e consigli pratici qui.

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